"I giochi di parole sono tipici dei pedanti
che vogliono sfoggiare il proprio acume.
Per questo irritano.
Un comico bravo gioca con le idee."
che vogliono sfoggiare il proprio acume.
Per questo irritano.
Un comico bravo gioca con le idee."
Ciao, sono il cugino di Pietro e voglio scrivere un post.
Lo voglio fare su Lia Celi (se non sapete chi è cliccate su Lia Celi che poi viene fuori la roba su Lia Celi, poi tornate qui e parliamo di Lia Celi), una bella donna, vecchia firma di Cuore.
Non che la Celi sia particolarmente divertente - tanto da meritare un'analisi acuta come quella che mi appropinguo a fare, per dire - ma oggi è domenica e della cenere imperversa per l'Europa, quindi lasciatemi fare.
Cominciamo.
Tecnica. La Celi deve soffrire alquanto poco il famigerato panico del foglio bianco, giacché, per cominciare un pezzo, le basta scorrere mentalmente proverbi, modi di dire, frasi fatte & co. di sua conoscenza, e controllare che sia possibile modificarli con esiti che si vorrebbero divertenti. L'ultimo esempio di questa condotta è di pochi giorni fa e lo trovate qui.
Vi spiego com'è andata: Lia voleva fare un pezzo sul Salone del Mobile di Milano, ha pensato a qualche possibile giro di parola (pun in linguaggio anglo e anche sassone) e questo è quel che ha partorito: COMÒ PROFONDO.
Bello, eh?
No, eh?
E questo è solo l'ultimo caso in ordine cronologico!
Andiamo con calma, partiamo da Cuore.
Seguitemi, amici (?).
Il giochetto diabolico dello zio Pietro. Ad appena due metri da me e questo Dell (che gira con Ubuntu), ho il mio archivio della rivista satirica fondata da Serra. Il gioco consiste in questo: ne prenderò dieci (10) a caso e controllerò, numero per numero, i titoli degli articoli della Celi. Mi gioco che le palle che più del 50% si baseranno su vetusti giochi di parole. Let's go.
Anzi no, prima di cominciare, pubblicità:
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Opera: Donna dolente con nipoti asiatici e vecchio disumano.
(Me lo vedo Berlusconi al funerale di Vianello: "Ehi raga', dite cheeeeeeese!")
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(Me lo vedo Berlusconi al funerale di Vianello: "Ehi raga', dite cheeeeeeese!")
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Rieccoci. I numeri da me scelti (in modalità squisitamente random) sono:
Ciò significa che ho vinto la scomessa.
Ma è il punto 3 il più interessante: in esso, infatti, non v'è traccia di calembour o giuochetti d'astuzia tipici. C'è solo una battuta (venuta male? Sì, ma almeno c'ha provato). E basta. INCREDIBILE.
Tiriamo le somme. Questo saggetto (ahahhahahaha) non si è concentrato sulla qualità dei titoli della Celi, per una scelta precisa: il fatto è che alcuni di questi possono essere validi, altri mediocri, altri ancora pessimi.
Ma la questione non è puramente qualitativa. È anche stilistica. Volete sapere dov'è il dramma, quello che mi fa incazzare? È che questa non mi pubblica un articolo se come titolo non ci mette un calembour della serie visto-quante-ne-so?-non-sono-un-genio?.
No, non lo sei, cara Lia. E hai rotto i maroni.
Con stima e cordialità,
Pietro Errante
- numero 196 anno 4 (5/11/1994);
- numero 122 anno 3 (21/05/1993);
- numero 175 anno 4 (11/06/1994);
- numero 173 anno 4 (28/05/1994);
- numero 138 anno 3 (20/09/1993);
- numero 238 anno 5 (2/09/1995);
- numero 197 anno 4 (12/11/1994);
- numero 170 anno 4 (07/05/1994);
- numero 202 anno 4 (17/12/1994);
- numero 198 anno 4 (19/10/1994).
- Titolo: "Sciur Peròn da li beli braghi bianchi". Riferimento a Berlusconi mutuato da Sciur padrun da li beli braghi bianchi, poesiuola di un Anonimo (qui);
- Titolo: "Dobbiamo fare presto: archiviamo subito tutto" (con riferimento alla strage di Firenze). Non v'è traccia del famigerato pun;
- Uhm, qui il titolo è: "Pacciani: 'Ancora un'udienza e sono pronto per Stranamore'." Nemmeno qui si gioca con le parole. Cominciavo quasi a temere per i miei testicoli, quando ho notato un titolino laterale (una trovata tipica di Cuore): VILLANO GLOBALE. Tout se tien, comunque non vale come prova alla mia teoria. Procediamo;
- Ci risiamo, titolo: "Il nonno della ragione", con ovvio riferimento all'opera Il sonno della ragione genera mostri di Goya. Un altro punto per l'Errante;
- Tzé, fin troppo facile: "Jurassic Pork" è la titolazione della fatica celiana. Con ovvio riferimento a Palazzo Grazioli, pardon, film di Spielberg. Continuamo;
- Qui siamo al capolavoro. Il settimanale satirico negli anni è cambiato (Cuore cambiò formato, colore e direttori un certo numero di volte) ma la Lia Nazionale rimane integra nella sua arte. Il titolo numero 6 è: "Miss Italia: Uffa, che Barbie". Un giochetto very hard che in più si permette di fare da cagare. Ma procediamo, again and again;
- Qui Miss Celi fa le cose in grande, firmando un racconto su un pellegrinaggio verso qualche Madonna dal titolo - piuttosto deludente - "Like a virgin". Riferimento esplicito alla Vergine Maria, al pezzo di Madonna e a Elio Vito. Si poteva fare di più;
- Arriviamo così ad una puntata dello speciale della rivista sulla situazione scolastica italiana in quei anni, titolo easy: "Lola, cosa impari a scuola?". Il riferimento c'è ed è qui;
- Servizio sulla Cecenia, tema scottante e tragico che la filosofia titolistica della Nostra sistema così: "Zar condicio". Tutto ciò è me-ra-vi-glio-so;
- E giungiamo così al finish di questa maratona archivistica con un pezzo sulla par condicio in cui la Nostra arriva stanca e col fiatone. Non riesce nemmeno ad inventarsi, chessò?, un "Par confisco" o un intramontabile "Bar Condicio"; finendo per scivolare nella botola di: "Par condicio un par de palle". Non vi basta? Be', c'è anche l'occhiello: "Berlusconi? Lui sì che parla come mangia. Infatti parla tantissimo". Ellapeppa, che classe!
Ciò significa che ho vinto la scomessa.
Ma è il punto 3 il più interessante: in esso, infatti, non v'è traccia di calembour o giuochetti d'astuzia tipici. C'è solo una battuta (venuta male? Sì, ma almeno c'ha provato). E basta. INCREDIBILE.
Tiriamo le somme. Questo saggetto (ahahhahahaha) non si è concentrato sulla qualità dei titoli della Celi, per una scelta precisa: il fatto è che alcuni di questi possono essere validi, altri mediocri, altri ancora pessimi.
Ma la questione non è puramente qualitativa. È anche stilistica. Volete sapere dov'è il dramma, quello che mi fa incazzare? È che questa non mi pubblica un articolo se come titolo non ci mette un calembour della serie visto-quante-ne-so?-non-sono-un-genio?.
No, non lo sei, cara Lia. E hai rotto i maroni.
Con stima e cordialità,
Pietro Errante
standing ovation
RispondiEliminaahahaahahah fantastico!XD
RispondiEliminaIo ho scaricato un libercolo in pdf della LiaCeli: "Alieni a Rimini!".
RispondiEliminaAnche qui le tue teorie trovano ampi riscontri.
Sto pensando ad un upgrade perché ci sono MILIONI di casi. ANche i suoi ultimi articoli (nel suo sito) sono così: "un nano vissuto pericolosamente", "asl, they can! e "The moscio must go on! Bollettino da un Festival coi fiacchi".
RispondiEliminatremendissima.