Nel nome di Berlusconi, Bruno Vespa, Mondadori, 2010.
Un volto noto del giornalismo televisivo spalanca le gambe per accogliere il membro di un anziano politico carico di promesse illusorie a breve durata. Non fa in tempo ad uscire, il libercolo, che già l'anziano chiavatore e i suoi sgherri devono smentire questo e quell'altro. Finale tragico: il volto noto del giornalismo televisivo si becca l'aids.
Perché ho un nome buffo, Peter Gomez, Chiarelettere, 2010.
Il giornalista del Fatto Quotidiano si confessa: il suo vero nome è in realtà Giuliano Talombari ma, quando aveva vent'anni, voleva fare colpo su una tedesca a cui faceva credere di lavorare per il Financial Times. Poi la cosa è continuata, "perché ci presi gusto". Gustosissimo il capitolo in cui viene spiegato il motivo che porta Gomez a parlare come avesse un gatto di polvere in bocca.
I vostri piccoli, amabili buchini, A. Socci, Mondadori, 2011.
Una serie di interviste-choc a noti prelati accusati di pedofilia e baby-fisting. Don Claudio, parlemitano, si confessa celando a stento il durello. Socci, chiudendo l'opera, si bagna le mutande parlando di guerra santa; Ruini passa a pulire.
Troie assassine, Giuliano Ferrara, Mondadori, 2010.
Un bel libro antibortista che ti viene voglia d'abortire solo per dispetto al Cinghialone. Interessante ma non essenziale la parte in cui si spiega la differenza tra feto e peto. Postfazione di un feto non pentito.
Tutte le mie prefazioni, Marco Travaglio, Chiarelettere, 2010.
Prefazione di Marco Travaglio.
la postafazione del feto non pentito e' un abominio, non so come abbia fatto a passare la censura!!
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