giovedì 30 settembre 2010

mercoledì 29 settembre 2010

P3-D

Tra pochi mesi uscirà il nuovo Nintendo 3DS con cui sarà possibile giocare in tre dimensioni. L'ho provata in anteprima: è talmente realistico che sembra che Berlusconi abbia una maggioranza.

martedì 28 settembre 2010

Un eufemismo chiamato Mastella

Vanity Fair intervista Clemente Mastella (*), l'indimenticabile ministro della Giustizia del Prodi bis, riguardo la sua possibile, apocalittica candidatura alle comunali di Napoli. Ma ne parliamo dopo, quello che mi ha colpito è questa frase:
"Silvio ha affidato la missione impossibile (recuperare parlamentari per mantenere la maggioranza, ndr) a un repubblicano, Nucara. Ma stiamo scherzando? Per compiti del genere serve sempre un democristiano. Perché noi che veniamo da quella grande tradizione abbiamo una certa cultura, una sensibilità per gli accordi che altri non hanno."
Ecco, se volevate sapere come si dice "vendersi a chi offre di più" o "transformismo" a Ceppaloni, ora lo sapete. È questione di "cultura" e "sensibilità per gli accordi".

Postilla. Dopo Bassolino e la Iervolino, ora Napoli deve beccarsi anche Mastella? Non è possibile. Vesuvio, pensaci tu.


(*) Tommaso Labate, "Caro Silvio, sarò il sindaco di Napoli", Vanity Fair, 29/09/2010, p. 80

Nordest people

Oh, questo Calearo mi piace da matti. E mi piace sin dai suoi esordi politici da imprenditore del Nordest che però tiene - e molto - agli operai; e per renderlo noto (e bullarsi al bar) si iscrive al Pd. Con quella faccia da sto-coi-comunisti-però-so'-comunque-un-imprenditore-che-ama-il-popolo. Una macchietta piacevolissima, che infatti Veltroni ha accolto subito manco fosse India Summer seminuda.

Passano un paio d'anni e Calearo esce dal Partito Democratico e, alla perenne ricerca di partiti politici pericolosamente innocui, approda all'Api di Rutelli, totalmente ricoperto da una patina di esticazzi?.

Ma nemmeno all'Api ci sta bene. Gli sta stretto. Così prende la palla della crisi berlusconiana al balzo e comincia a vellicare alcune zone erogene alla conquista dell'ennesima chimera (leggasi ministro dello sviluppo economico).

Va a finire che lo diventa davvero - e sarebbe la prova ultima di quanto poco conta l'industria in Italia.

Calearo è talmente inutile che fa scacco matto a Risiko. Ne vedremo delle belle.

lunedì 27 settembre 2010

Nina Moric, Belen Rodriguez e ovviamente Lele Mora

C'è un qualcosa di stupendo nella vita di Fabrizio Corona. E no, non è il fatto che prima o poi finira, bensì la sua sfera amorosa. Selvaggio, caparbio e stronzo, il sedicente paparazzo ha inanellato una discreta sequela di megafighe utilizzando il suo cazzo come arpione pigliatutto. E qui, certo, c'è invidia. Nina Moric ha regnato per parecchi mesi indisturbata in cima alla classifica dei miei desideri sessuali. Anche Belen Rodriguez sarebbe in grado di rendermi un uomo migliore, trasformando una mia erezione in un moloch di lussuria di quelli che poi ti arriva la troupe di Megastrutture a casa.

E chissà quante altre megafighe! mi sono sempre chiesto, consumando rotoli di scottex.

[Che poi mi sono sempre chiesto: gli spermatozoi che vengono ejectati tramite raspone o che sbattono addosso al lattice del preservativo, che fanno? Se ne rendono conto di essere fuori target o rimangono lì, come il soldato giapponese sull'isola deserta, a lottare per una causa che non esiste più? E se se ne rendono conto, vanno in depressione? Le loro amabili codine cessano di muoversi e rimangono fermi aspettando lo sciaquone del bagno, il cestino (o la vostra digestione, dipende da che ceffi siete)?]

Chissà quante altre megafighe, mi dicevo io. Corona vive praticamente in discoteca dove fiumi umani di giovani lobotomizzati da Uomini e donne lo vogliono toccare, vellicare, succhiare. E me lo figuravo così, a scrostarsi di dosso modelle e modelline che come stelle marine gli si avvinghiavano allo scroto.

Bella vita, diobo', dicevo io.

E invece sentite qua. Pare si scopasse Lele Mora.

Lol.