mercoledì 30 giugno 2010

Bere giraffe.


BERE GIRAFFE - poesia spastica


Il tuo amore è bello
ma senti qui, stronzetta,
che ti dico di quella volta
che volevo bere una giraffa
e son rimasto incinta.

È successo ieri,
era martedì.
Era su tutti i giornali,
la mia foto - io che sorrido e tutto.

Poi non so, forse sono morto.

Se vuoi saperlo ben bene, vai in un'emeroteca (*)
e leggila, che devo andare
a pisciare il cane.

No, non nel senso di calcoli renali che abbaiano.



(*) Secondo il Gaglioffi-Borramini Pietro Errante è stato il primo poeta
ad inserire il termine "emeroteca" in un componimento in versi.
Anni prima ci aveva provato anche Pavese ma preferì suicidarsi.
Postilla simpatica: Borramini è iscritto ad al Qaeda, mette giù bombe ecc.
È un tipo peso, "ma sorride sempre ed è gentile", dice la sua vicina di casa.
Quindi ok.

martedì 29 giugno 2010

Contorsionista esterno.

Qualche anno fa stavo giocherellando con il tritolo. Non volevo fare del male a nessuno. Forse solo a Enrico Papi. Ma neanche tanto.

Ero sorridente e pacifico, stavo sorseggiando dei Polaretti Dolphin sciolti, direttamente dalle bustine.

(Erano i giorni in cui volevo un diabete tutto per me.)

Comunque, manovrando quel tritolo, per sbaglio, feci esplodere un asilo.

C'erano corpicini carbonizzati un po' dappertutto.

Mica bello, eh.

Ne contai undici. Undici (11) vite spezzate.

Poi venne fuori che mi sbagliavo, erano solo sette. Che figo, solo sette morti!

Matematicamente parlando, mi sentii molto vicino a Marcello.

domenica 27 giugno 2010

Gallo. (poesia spastica)

Se parliamo di animali allora sono un gallo
e c'ho pure la cresta
per cui pochi scherzi.

Di lavoro sveglio gente in modo molesto
faccio un verso famoso,
lo usa pure Gerry Scotti per il suo riso.

Scotti è grasso - come gallo andrebbe male.

Un mio amico gallo
fa il gallo uguale
solo che il suo verso è un growl.

Poi, niente
scopo galline.
Poi loro cagano uova
e tutti giù a cantar.

Da grande vorrei fare la balena
ma dicono che come settore è tutto pieno.

Il mio fiore, il tuo amore e alcuni alci del Minnesota. (poesia spastica)









Bene, no?

dico che è bello quando ci baciamo.

Hai la lingua ruvida ma è bello allo stesso modo

anche perché sennò mi tocca tornare con Peter Gomez.


Il nostro amore è bello, amore.

Oddio, non bello come la Gioconda, diciamo

ma bello, tipo una cosa che vedi e non è che vomiti per lo schifo.


Che bello essere innamorati

e regalare rose profumate

una per ogni sorriso che mi spalmi sul cuore.


Le rose le coltivano in negri in Kenia

dentro le serre, milioni di gradi percepiti, malattie.

Ma tanto, dici te, sono negri.

Mi piaci perché sei razzista.

Domani ti porto a mangiare fuori:

lume di candela.


E non preoccuparti della vanga che ho con me,

è solo mia sorella.

domenica 20 giugno 2010

ScaricaBile #32.

Ciao mattacchioni,
sono io, il vostro amico buffo.
È uscito il 32esimo numero di ScaricaBile, la rivista satirica che tra un mese chiude.
Fossi in voi lo daunlodderei o lo sfoglierei, riderei moltissimo e poi investerei moltissimi soldi per mandarlo in edicola.
Dico soprattutto a te, Marina Berlusconi.
Facce 'a grazia, milfona!

Qui si scarica il numerone.

sabato 19 giugno 2010

Bonolis vs Luttazzi.

Caro Pietro Errante,

sono Paolo Bonolis, l'anchorman che fu accusato da Daniele Luttazzi d'avergli plagiato una battuta, quella sulla mosca che scoreggia e improvvisamente vola dritto. Era vero, non scherziamo, gliel'ho rubata! Ma ora è saltato fuori che lui l'aveva plagiata a sua volta da George Carlin – e questa è una cappella così grossa da fargli meritare un pistolone pure da me.

Volevo solo dire che tale joke era una voluta citazione del Luttazzi: una battuta che ho anche migliorato, dato che l'ho detta vicino a Luca Laurenti (sua moglie è una mosca e a volte scoreggia). L'inserimento attuativo della scorribanda umoristica all'interno degli studios di Striscia la notizia, inoltre, la potenziarono, liberando dei meganoidi di potenza risaiola rafforzati dalla sincope emozionale data dalla premessa satirica della verticalità delle parole, e tutto quel genere di cose che le veline finiscono per infilarsi nella vagina.

Non ho rubato niente, io: dai tempi di Bim Bum Bam ho iniziato una “caccia al tesoro” con alcuni cervi che ho conosciuto in Maremma: io rubo battute, loro s'incornano per farmi divertire. Chi dice che rubo battute non sa quel che dice e probabilmente è sieropositivo.

E ora scusate ma vado a registrare un programma qualsiasi pieno di fighe nude.

Io lo faccio apposta, mi diverto così.

Paolo Bonolis

***


Ehi ehi ehi! Il 18 giugno esce il nuovo ScaricaBile, DON'T MISS IT!!!

__

martedì 15 giugno 2010

Vattelapesca Centrale.

Come struttura la stazione è fatta di genti, binari e distributori di cose. Poi, uscito, c'è la strada d'asfalto, i taxi pieni di tassisti arrabbiati e un punto Snai. Il quale popola di emigrati che scommettono. O anche no. Stanno lì e parlano. C'è anche dei vecchietti che guardano le gare dei cavalli e dicono Domani Furia non lo ferma nemmeno Satana oppure Fulmine mi sembra un po' opaco oggi, sarà l'afa.

E ci puoi giurare i gingilli che la gente in stazione va via veloce, scorre sullo sfondo ed esce dalla scena tutta presa da se. Perché ci hanno da fare – e questo è pacifico – ma anche perché dice che la stazione è un luogo pericoloso. Ci sono, per farci l'esempio, dei tipi strani a cui ogni giorno mancano due euro per arrivare a Vattelapesca Centrale. E son rimasti senza soldi, poveracci. La stazione per loro è come un limbo. Un limbo che costa due euri, che nessuno gli dà perché dopo un po' ci si affeziona.

Son cose buffe, mica no.

Che la stazione sia una zonaccia male lo sa poi anche un mio amico che ci abita vicino. O meglio: abita nei pressi di questa. Nei pressi di vuol dire a cento metri detti a spanne. Poi c'è anche un mio conoscente che abita verso la stazione. E una volta questo ha rimorchiato una ragazza, una trottolina bionda che ci stava, e lui stava già cercando di ricordare in che cassetto s'era dimenticato i goldoni, perché era tutto sicuro di fare razza.

Allora, a casa mia? le chiese tutto pieno di erezioni.

E lei sorrise e annui – Eddai che me la faccio, pensò il mio conoscente.

Dove abiti? flautò la manza.

Il ganzo si mostrò vago alla sua pargola e buttò lì in modo distratto un Verso la stazione.

La femmina cambiò espressione in un lampo e disse Allora no, no no. È notte, buio, c'ho la paura, gli fece capire con le tette dispiaciute.

Si sentì uno zeppelin sgonfiarsi e collassare a terra: era il cazzo del mio amico che ci rimaneva deluso.

È che Einstein, al di là dei baffoni, andrebbe studiato anche per il rimorchio. Le distanze, infatti, son relative. Il punto Snai – toh, vi cago fuori un esempio – è vicino alla stazione ma lontano da New York. Ma se cambiamo contesto e consideriamo l'Universo, le cose si trasformano. Tipo che Andromeda è relativamente vicina a New York rispetto alla galassia UfVVV32. E ciò, però, non la rende lontana dalla stazione, giusto? Non mi vedo un alieno sbarcare a New York e fermarsi lì perché lo Snai della stazione è troppo lontano.

Son cose relative, vedi?, devi porti meglio nei confronti della stazione, dico al mio conoscente, che però un filino mi fa della titubanza.

Prendi quel tizio che non ha soldi per arrivare a Vattelapesca Centrale: se un giorno dovesse arrivare a New York, poi a Vattelapesca c'andrebbe puro a piedi. Mi son spiegato?, gli chiedo.

No, mi dice lui mentre si gratta il mento.

Insomma, concludo, la prossima volta vai a rimorchiare su Pegaso.

Alla fine, giusto per, il cavallo Furia ha perso la gara e il vecchio alla Snai ha detto Quelle zampe muscolose lì sono sfilacci promettenti.

***

Ehi ehi ehi! Il 18 giugno esce il nuovo ScaricaBile, DON'T MISS IT!!!


mercoledì 9 giugno 2010

Fantacalcio.

Ho fatto la mia formazione del Fantacalcio. Ma non quella merda della Gazzetta, il mio è davvero FANTAcalcio.

Ho comprato Batistuta, che gli anni fuori dal giro hanno reso un bigné argentino che si muove solo per togliersi le cispe dagli occhi e riporle in un barattolo di Nutella.

Iron Man, che nello sfondamento è bravino.

Godzilla, difensore centrale. Prova a fare un tunnel al lucertolone. Tzé! Magari ce la fai ma due secondi dopo le tue gambe viaggiano da sole e il tuo corpo, dal torace in su, si dimena tra le sue fauci come una Barbara D'Urso senza soldi.

Giovanni Rana in porta.

Per il resto ho preso 7 panda dolcissimi, così poi li inseguo e ci divertiamo.

.

martedì 8 giugno 2010

Letti per voi.

Nel nome di Berlusconi, Bruno Vespa, Mondadori, 2010.
Un volto noto del giornalismo televisivo spalanca le gambe per accogliere il membro di un anziano politico carico di promesse illusorie a breve durata. Non fa in tempo ad uscire, il libercolo, che già l'anziano chiavatore e i suoi sgherri devono smentire questo e quell'altro. Finale tragico: il volto noto del giornalismo televisivo si becca l'aids.

Perché ho un nome buffo, Peter Gomez, Chiarelettere, 2010.
Il giornalista del Fatto Quotidiano si confessa: il suo vero nome è in realtà Giuliano Talombari ma, quando aveva vent'anni, voleva fare colpo su una tedesca a cui faceva credere di lavorare per il Financial Times. Poi la cosa è continuata, "perché ci presi gusto". Gustosissimo il capitolo in cui viene spiegato il motivo che porta Gomez a parlare come avesse un gatto di polvere in bocca.

I vostri piccoli, amabili buchini, A. Socci, Mondadori, 2011.
Una serie di interviste-choc a noti prelati accusati di pedofilia e baby-fisting. Don Claudio, parlemitano, si confessa celando a stento il durello. Socci, chiudendo l'opera, si bagna le mutande parlando di guerra santa; Ruini passa a pulire.

Troie assassine, Giuliano Ferrara, Mondadori, 2010.
Un bel libro antibortista che ti viene voglia d'abortire solo per dispetto al Cinghialone. Interessante ma non essenziale la parte in cui si spiega la differenza tra feto e peto. Postfazione di un feto non pentito.

Tutte le mie prefazioni, Marco Travaglio, Chiarelettere, 2010.
Prefazione di Marco Travaglio.

sabato 5 giugno 2010

Evviva il Duce evviva il Re.

I ragazzacci di Libero devono stare attenti alle loro prime pagine: se promuovi prodotti commemorativi sul Duce e al tempo stesso lecchi il culo a Berlusconi, prima o poi finisci per fare le due cose contemporaneamente.

Prima pagina di oggi, 5 giugno 2010, in basso a sinistra. Un boxino pubblicitario dell'inevitabile ultima fatica di Vespa si fonde con i regalini fascisti dei Belpietro Boys.

Eppure a me sembra tutto uno, suona molto bene.

Dio mio, come sono imbarazzanti: vogliono fare coming out ma non se la sentono ancora... Che ciccini!

venerdì 4 giugno 2010

Il buco in Guatemala.

Gloryhole guatemalo

In Guatemala si è aperto un buco sul terreno. Questo buco.



Ora, a parte che a me mi piace pensare che sia il buco del culo di dio, c'è chi si chiede cosa farci, con 'sto buco. Perché a nessuno serve un buco, voglio dire, che te ne fai? Qui la gente c'ha bisogno del pieno, non del vuoto. Che poi i bambini ci cascano dentro, muoiono e non fanno nemmeno in tempo a farsi deflorare da un prete.

Quindi. Che farne?
Riempirlo di orsetti gommosi, tapparlo e lasciare che i gnomi che vivono sottoterra muoiano di diabete?
O chiamare Berlusconi strafatto di Viagra e vedere se si scopa pure quello?

Il quesito è pregno di complicanze, giacché ai guatemali gli piace l'idea d'avere un buco sul terreno. Puoi buttarci dentro le cose senza aspettare di trovare un cestino per strada, puoi riempirlo di crema e farci il bagno insieme a una dozzina di lesbiche asiatiche. Puoi sentirti uno spartano di 300. (Anche se "This is Guatemalaaaaaaa!" suona malino).

O si potrebbe dentro e riempirlo di merda.

Hmm, ottima idea! Bon, deciso, facciamo così.

giovedì 3 giugno 2010

Lo zio Pietro vi spiega tutto.

Ultimamente mi sono occupato di argomenti piuttosto pesi, quel genere di cose che non si affrontano bene senza una tuba e un perizoma. Ma il corso della Storia, questo ineffabile ciarlatano che palpa bambini, mi costringe oggi a tornare a noi. Già, il presente. Com'è confuso, eh? Valori che saltano, ideologie che tramontano, tortellini rancidi che assurgono al Ministero della Cultura. In questi giorni assistiamo a eventi disarmanti, tempeste elettomagnetiche che rendono le vostre bussole utili quanto un Furby.

Urge perciò una breve guida per gli smarriti. Ecchivella.

Quello che ultimamente ciancia di lotta all'evasione fiscale si chiama Giulio Tremonti e fa il Ministro dell'Economia. Non credete a quel che dice: egli è un pericoloso incapace che non sa controllare i propri sfinteri legislativi, terminando ogni frase con una diarrea di condoni e scudi fiscaloidi. Il peggiore economista del mondo, secondo alcuni; una valida alternativa al Circo Togni, secondo una sua ex.

Incapace e inetto, una scimmia spastica con un abaco avrebbe fatto di meglio.

“Oh, ma come sei cattivo, Pietro!” direte voi riformisti di seta. Ok: avete mai visto una scimmia spastica con un abaco non abolire le province? Ecco, bravi.

Il nostro incapace (che si vanta d'aver previsto la crisi – quella del '29) è accompagnato da un ceffo di pessimo conìo, un vecchietto la cui fedina penale è stata recentemente usata da Christo per impacchettare questo gran cazzo (o il Canada, non ricordo bene). Si chiama Silvio Berlusconi e, si, gli piace la figa. Anche l'anziano, che di lavoro fa tante cose tra cui il Premier, straparla di lotta all'evasione, camuffando le sue 64 società off-shore alle Bahamas da santuario a Padoa-Schioppa.

È chiaro che il nostro anziano stia perdendo il senno e che le sue sparate legalitarie abbiano confuso non poco il suo elettorato. Come sentire “Master of Puppets” rifatta da Drupi. O Paris Hilton che rifiuta le avances di un toro meccanico.

Incredibile.

Tale bug nel sistema berlusconiano sta facendo saltare non poche valvoline nel Megatron pidiellino. Se anche Bondi protesta e si ribella, allora possiamo aspettarci anche di vedere Maurizio Lupi in bikini. In una vasca di squali. Anch'essi in bikini.

Ma sto divagando.

Torniamo a noi: non credete a questi due, dicono cazzate e sudano freddo. Imbarazzanti, come Bersani quando si rintana in cameretta a giocare al “Leader del Pd”.

Il Pd è un bello spettacolo da vedere, se apprezzate Saw - L'enigmista. Ormai i piddini si son ridotti a proporre idee per il futuro della sinistra al Foglio.

(Il Foglio ha solo 4 pagine: tutte le altre le usano per ricoprire la gabbietta di Ferrara).

Ieri quelli del Pd hanno mangiato un gelato, poi sono andati allo zoo a vedere le locuste e poi tutti in centro a battersene i coglioni.