martedì 29 dicembre 2009

Da grande voglio andare in culo a Darwin e tornare scimmia.



Il fatto che abbia del sangue che mi scorre tra le budella non permette a chicchessia di tagliarmi per vederlo fluire come crema da un panettone.

Vi piace? È la frase che mio nonno s'è fatto incidere sulla fronte. No, non è morto. È che è matto.
Mi piace l'idea d'esser stato allevato da dei pazzi, mi fa sentire come Pierluigi Berlusconi.

Quello che vorrei dire all'umanità è che non dovremmo davvero - mai - montarci la testa in quanto homini sapiens sapiens. Siamo solo scimmie che han fatto carriera.

E nessuno ci assicura che non siano state LORO a fare la scelta giusta: mangiano banane, si mangiano le pulci a vicenda (mmmm, buonisssssime), fanno sesso in maniera confusa e scellerata (anche tra famigli, che è perfetto per quelli che hanno cugine fighe); e nessuno ha mai visto un primate dirsi sicuro di poter parlare con dio.

Il Dio Scimmia. Un'enorme banana infuocata. Il simbolo religioso degli oranghi è un bollino blu.

Mi piace l'idea di definirmi un selvaggio anche se non ho mai attraversato sezioni di giungla a bordo di una liana. Ma ho molto pelo e il cazzo duro - il che mi rende un incrocio tra homo erectus, uno scimpanzé e Califano.

Inoltre, nessuno ha mai visto scimmiacce fare guerra per cose stupide come: petrolio, soldi, oro, donne. No, loro pensano solo a cacare, pisciare e sborrare e vivono ogni secondo della loro pelosa esistenza cercando di essere più performanti possibili, ossia creare grumi enormi di merda piscio e sperma. Non morite dalla voglia di essere scimmie?

Ebbene. Pensate che noi, qualche milione d'anni fa, eravamo così. La parola
erezione, prima del fottuto homo erectus, era nota solo per via dei corpi cavernosi colmi di sangue. Non per la schiena, checcazzo. Che poi ti viene la scogliosi & co., tutte patologie che prima, quand'eravamo piegati come tanti andreottini, non avevamo mica.

Dalla schiena dritta al papa - al potere, al vedere dio e dover pagare per vederlo meglio - la strada è breve.

Oh certo, nessuna scimmia ha mai scoperto un diplococco ma nessun papa ha mai abolito la schiavitù, quindi è pari e patta.

Allego un breve schema per spiegare meglio il mio ragionamento (che non ha alcun senso).


sabato 26 dicembre 2009

Uha e le sue narici / 2.

C'era una cosa che Uha amava fare: mangiucchiarsi le unghie e raccogliere in sacchetti sterili. Non sapete quale composizioni si possono fare con quella robaccia. A Hitler, una sua fiamma del liceo, regalò un ritratto e una composizione floreale - il ragazzò reagì bene, se per voi vomitare chili di roba vuol dire "reagire bene".

Suo padre, Ellistor MacAlliston Rossi, un allevatore di muschio con i tentacoli nell'alta finanza e su certi dvd che si vedono negli autogrill, era fiero di sua figlia. Le diceva: "Uha, tu non respiri ma sei bella tua madre il primo giorno che l'ho vista nuda a 90 gradi". La figlia arrossiva e cercava di cambiare argomento mostrandogli il suo cappellino ad elica.

"Hai una bellissima famiglia," concluse il cappellino.

La carriera scolastica di Uha è bizzarra. Finite le scuole media, scelse il liceo classico, uscendone con pieni voti e una grossa fama di adescatrice di bidelli. Poi si iscrisse alla facoltà di botanica ad Algeri. Le era sempre piaciuto guardare le piante. Sua madre - ricordava - parlava sempre con il geranio che stava in cucina. Era una pianta atipica: era in grado di comunicare perché sua nonna gli aveva detto che parlare con le persone le fa crescere bene.

La mamma di Uha, infatti, fioriva ad ogni maggio. Una cosa bella e particolare che la portò alla tomba quando venne parassitata da dei licheni di poche parole che la spolparono, per dirla con Mr. Watjs, "come un cerbiatto spolpato, ve l'ho mai detto quanto mi piacerebbe spolpare un cerbiatto?"

Chi era Mr. Watjs? Era un attore scespiriano con una sola gamba liberal, una voce da soprano alle prese con un muflone e una malattia cutanea rarissima che lo rendeva assimilabile ad un Kandisky. Amico della famiglia di Uha, sta scontando l'ergastolo per sottrazione di cose buffe a dei pinguini.

(continua...)


martedì 22 dicembre 2009

Uha e le sue narici / 1.

"Allora è così che si respira!" disse Uha, la donna che per quarantadue anni non aveva inserito dell'aria dentro il suo organismo.
Aveva inserito altro?
Una melanzana a sedici anni. Gliela tolsero all'ospedale e tutti in paese si ricordano ancora dell'espressione divertita del primario e dell'infarto della suora di passaggio.

La suora era in clausura e per anni si era dovuta arrangiare con i carciofi (spinosi e ardui da maneggiare). La semplicità e la versatilità della melanzana la sconvolse.

Uha era nata a Baltimora a cavallo tra il 1550 e il 18 ottobre 1927. Sua madre la partorì mentre Ermehs, il puledro nero di famiglia, la portava in giro per i possedimenti trotorellando come uno spastico simpatico. Fin dalla più tenera età aveva palesato un grosso problema: il suo naso era sprovvisto di narici. Sembrava un naso finto, senza buchi. Un qualcosa di assimilabile ad una fetta di groviera senza buchi, cioè un qualcosa che non ha alcun senso.

Come il servisterzo su un daino.

Uha - a causa dei suoi disagi - non poteva respirare. Oh, non che questo handicap gli rodesse il culo, ma sua madre era sempre così imbarazzata nel presentarla al macellaio.

Un giorno la genetrice, Elsa Morantev, pensò anche di venderla al miglior offerente. Non ci riuscì: "Non vogliamo una dannata bambina senza buchi sul naso! E le candele dopo dove le infiliamo?" disse uno degli aspiranti acquirenti, un polipo intellettuale attualmente impiegato come droide in Iraq.

Uha crebbe in una scuola gestita da vegetariani fanatici, che gli insegnarono a far cadere la frutta dagli alberi stimolando i clitoridi vegetali di queste piante. Esempio: prendete un pero e infilategli un dito in culo. Rilascerà tutte le pere che, felici come tanti Ahmadinejad in visita ad Auschwitz, si tufferanno nella vostra bocca.
"Strappare la frutta dagli alberi crea dolore alla natura" diceva sempre Oliver Dubugga, preside della scuola, mentre curiosava tra le interiora dei suoi cadaveri.

Fu solo a quarantedue anni che Uha cominciò a respirare. Fino a quel giorno s'era arrangiata in modo misterioso, la faccia paonazza e in volto la tipica espressione di chi deve cagare una betoniera di merda brutta.

L'incredibile avventura che portò all'assunzione d'ossigeno da parte della donna è molto bella.

Magari prossimamente ci penso meglio e me la invento.

sabato 19 dicembre 2009

ScaricaBile #25, gli anni di Cristo quando aveva 25 anni.

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Lunedì uscirà il 25esimo numero di ScaricaBile, il pdf satirico a cui Dio s'è abbonato. Mi dicono che ci sarà anche un inserto molto interessante ma di più nin zo* giacché non conto un cazzo. Ci saranno delle cosine mie - almeno credo. :-)

* Cit. Martufello. (Che classe! Che cultura!)


update: il numero avrà MOLTE PIÙ PAGINE DEL SOLITO. UNA BOMBA, INZOMMA. EVVIVA EVVIVA EVVIVA.

giovedì 17 dicembre 2009

Volevo scoreggiare ma non voglio creare clima d'odio.

Un po' di giorni fa stavo arando il mio campo di zucche lesbiche, quando ho sentito una voce chiamarmi.
"Pietroooooo!"
"Si?" risposi io, innocente come una lenticchia.
"Leggi Libero di oggi, su!"

E così ho fatto. C'era un articolo molto interessante di Giampaolo Pansa che, in breve, diceva che siamo nel '77. E ieri a confermare le voci che albergano la testa del giornalista si è messo un gruppo di sedicenti anarchici con una bomba all Bocconi e altre gioiose follie.

Non so se sia vero - il "clima d'odio" ecc. - ma l'idea che per prevenire la deriva terroristica si debba annuire al governo e al Premier, sa tanto da incendio al Reichstag. Come sapete, Adolph Hitler, dopo aver vinto democraticamente le elezioni ("la sovranità popolare!", "sono stato eletto dal popolo!") pensò d'illuminare a giorno il vecchio parlamento, dando poi la colpa a Travaglio. Con questa scusa debellò le opposizioni e il resto lo sapete, se non siete Alemanno.

Quello che voglio dire è che Tartaglia è un matto che ha compiuto un gesto schifoso. Ma non rappresenta una buona scusa per mandare a culo la democrazia.

E mandare a culo pure internet, dato che Schifani è riuscito anche a dire:


E così mentre cerchiamo di non rimanere troppo indietro rispetto a giganti libertari come Cina e Corea del Nord, lecchiamoci le ferite per quello che succede già ora, regolarmente.
Non capite? Check these out: Qui (notizia) e quo (blog di Prefe).

mercoledì 16 dicembre 2009

Il Primo Assioma di Pietro Errante.

Se in una sala c'è pieno così di figa e io entro, nessuna mi caga.
Ma se nella stessa stanza viene inserito un essere femminile
puzzolente, obeso, oleoso, vomitevole e con una proboscide viscida
che usa per spruzzare la merda,
ecco che Essa mi si avvicinerà per chiedermi d'amarla.

lunedì 14 dicembre 2009

CAZZOFIGACULO.


L'altro giorno stavo giocando a curling con Galeazzi (lo facevo scivolare sul ghiaccio ma la sua barba creava troppo attrito, così ho dovuto ucciderlo) e ho pensato: dato che al CERN (ed è gente seria) sono costretti a posticipare il loro big bang homemade a causa di un uccellino che avrebbe lasciato una briciola di baguette nei meccanismi sotterranei delle loro diavolerie, cosa riuscirà a fare Rutelli con il suo nuovo partito-giocattolo, se i corsi degli eventi sono così pignoli? (Quella della briciola di baguette è anche la scusa preferita da Berlusconi in caso d’impotenza. Ma, si sa, le troie se le bevono tutte.)

Il nuovo partito rutelliano, Alleanza per l’Italia, ha suscitato enorme clamore. Lo stesso clamore che ha provocato Gasparri’s nightmare, un dipinto pop che raffigura l’allegro politico mentre viene coinvolto in una sessione di bukkake con dei gorilla gay. Minorenni.

Ma non divaghiamo. Sbrodolino ha le idee chiare (e per “chiare” intendo “chiare in senso rutelliano” ossia “non chiare”, chiaramente) ed è convinto di poter contare qualcosa nello scenario politico futuro. Va da se che ciò può anche succedere, dato che Ringo Starr è riuscito a suonare nei Beatles. Ma, si sa, “la speranza è un diavolo che ti incula in una spiaggia dai granelli grossi” (cit. Pablo Neruda) e quindi vediamo di chiarirci le idee.

  1. Innanzitutto: chi è Rutelli? Forte della sua nullità, il nostro uomo si mimetizza con lo sfondo, confondendo i predatori. Ieri è entrato dal salumiere e gli hanno tagliato due fette di culo, per dire. Cicciobello, ex radicale, ex margherito, ex sindaco di Roma, ex candidato premier, ex corista di 50 Cent, sta ponendo le basi della sua reincarnazione con un partito “popolare, moderato, riformista, che fugga dal giustizialismo” e sia un'alternativa per il paese. Inoltre vuole la pace nel mondo e il mantello di Batman. “Si, ma prima devi scrivere la letterina, Francesco.” “Ok, mamma!”

  2. Sbrodolino, tuttora confuso sull'esatto momento in cui la cicogna debba intervenire nella copula, è tenero e magnetico. Se fosse un anchorman sarebbe Magalli; se fosse un medicinale, una supposta che prima d’entrare fa l’occhiolino al culo. Indimenticabile la scenetta d’addio al Pd preceduta da settimane di minacce, poi esplose in quel “me ne vado” storico e deciso. Mai a memoria d’uomo un annuncio suscitò meno interesse. (A parte quello di Cristoforo Colombo che, nel 1498, dopo le Americhe, era convinto d’aver scoperto Milano 2.) Le uniche reazioni dei suoi compagni (?) son state: felicitazioni, spumanti, sborrate a macchiare le mura di vari circoli piddini, un sonoro e memorabile squirting della Melandri e un apprezzato yodel eseguito da Ignazio Marino, visibilmente strafatto di colla. Poi una bella carbonara e via a fumare bong fino a tarda notte.

  3. Ma chi seguirà Cicciobello? Tabacci, persona seria e affidabile, e tre gattini abbandonati. “Si, sono randagi, – ha assicurato Sbrodolino – ma vogliono difendere la famiglia.” La stampa ha deciso di non infierire sulle voci che bisbigliano che i gattini siano in realtà soprammobili di porcellana made in China. “Per non far incazzare la CGIL,” confessa Tullio Meregunotti, arrotino e responsabile comunicazione dell’Api, Alleanza per l'Italia. Che ne aprofitta per salutare la mamma e riabilitare Craxi stando in equilibrio sul naso.

  4. Il programma dell'Api ovviamente non c'è ma questa è una questione di trend giacché sia Fini (con FareFuturo) che Montezemolo (con Italia Futura) hanno inaugurato la moda di fare politica a cuor leggero, liberandosi di quelle impedimenta (è latino, serve a far notare che ho fatto il liceo, NdA) chiamate idee e programmi. Niente idee, quindi, ma pare che un amico di Rutelli sappia fare le scoregge con le ascelle sudate, quindi ok.

  5. Pare inoltre che Bambolotto Devoto abbia acquistato una ditta produttrice di occhi di vetro. Gli serviranno per fare occhiolini al Vaticano e per eccitare la Palombelli. Il feeling tra Ratzinger (ultimamente sorpassato da Ghedaffi in fatto di look audace) e lo Sbrodolino è ormai palpabile (anche alcuni chierichetti lo sono, a dire il vero. Perché “chierichetto” in inglese si dice “feeling”). E a chi dice che il Santo Padre sia un reazionario, l'Api risponde per le rime: “Non è vero, - sbraita Rutelli – ad esempio il problema di Cartagine e del suo annientamento deve rimanere all'ordine del giorno.”

Nel frattempo, mentre questi figuri raccontano favole, nel mondo muore un bambino ogni sei secondi. La soluzione di Rutelli? Cercare di trattare per arrivare almeno a otto secondi.

Siamo in buone mani, mi sento sicuro come se avessi nel pc il videotape di Marazzo.


Cinque cose da fare se ci si sente d'accordo con Rutelli


5) Mantenere la calma, forse è colpa di una tempesta solare. O della molletta scelta per la campagna delle primarie Pd;

4) Sedersi e respirare piano. Cercare lo shock mentale pensando a dei gay che gettano in aria i loro bouquet;

3) Chiedersi: “Da quant'è che non scopo?”, rispondersi sinceramente;

2) Buttare nel cestino quel libro di Raffaele Morelli, optare per pornhub.com;

1) Mettersi alla prova: volete davvero sapere se siete come Ciccio Rutelli? Riunite i vostri amici e minacciateli di abbandonarli per sempre. Se se ne battono il cazzo, la risposta è certamente si.

sabato 5 dicembre 2009

Unto.

E' uno scandalo, recchione del cazzo. Anzi no. Mi scusi, signore.

Ieri Feltri ha allegramente confessato che il caso Boffo era una boiata. Così, candidamente, in prima pagina.

La ricostruzione dei fatti descritti nella nota, oggi posso dire, non corrisponde al contenuto degli atti processuali.

si trattava di una bagattella e non di uno scandalo. Infatti, da quelle carte, Dino Boffo non risulta implicato in vicende omosessuali, tantomeno si parla di omosessuale attenzionato. Questa è la verità.

venerdì 4 dicembre 2009

Dolce stilnovo.

Stando alle ultime scoperte, Dante sborrava sempre sulle ali della sua donna-angelo.