
sabato 30 gennaio 2010
Arrampicatori sociali.

venerdì 29 gennaio 2010
Di scorta.
giovedì 28 gennaio 2010
Da ScaricaBile #26 bis.
SCONGELATE GIORDANO BRUNO
QUALCOSA NE FAREMO
Abbandonando per un istante la questione di quei negri che se le danno con i terroni in Calabria, e mantenendo il distacco tipico di questa testata, è giunto il momento di parlare di cultura. Oh, non che questo sia essenziale, giacché anche gli analfabeti possono adempire alle azione basilari del nostro paese, che sono cagare e votare, ma non si sa mai. Parliamo quindi di cose più grandi di noi: il Big Bang, ad esempio. In America c'è un museo dedicato al Creazionismo, la dottrina che rovescia secoli di scienza e che vuole – e ci mancherebbe altro – proporre l'unica vera teoria sull'universo: Dio. Il big bang come una sorta di sborrata divina? Oh, certo che no. Secondo gli ultimi studi Nostro Signore avrebbe creato l'universo per intestarlo a suo cugino ed evadere il fisco. Quanto alla favola dell'“universo in espansione” è vera solo a metà: Geova aspetta il Piano Casa per ampliare Andromeda del 20%. Tutto qui. L'unica cosa in continua espansione dell'universo, perciò, rimane Galeazzi – che recentemente ha perso l'appalto per diventare una galassia, nonostante l'attrazione gravitazionale che ha sulla Venier e il suo ragguardevole buco nero. La sinistra cialtrona, comunque, continua nella sua crociata scientista, dimenticando che la penicillina, ok, funziona, ma il Cristo “era salubre come un aerosol” (Matteo 2, 15-16). Il 2010 quindi potrà segnare la rivincita del Cristianesimo sulla scienza laica degli Newton e dei Galileo? Speriamo di sì, abbiamo voglia di tornare al Medioevo! Così mia moglie morirà di parto e potrò usare uno sacco di iuta come abito. Vivienne Westwood succhiami il cazzo.
Marcello Pera
tratto da ScaricaBile 26.
martedì 26 gennaio 2010
Da ScaricaBile #26.
Prosegue la ricerca storiografica di Villano Furiagaggiana, lo storico italo-tedesco che da anni è immerso nei volumi e negli annali, alla ricerca della Verità Storica. La sua prima opera, un sontuoso studio sul polpo staliniano (L'ebrezza di avere i tentacoli e non poter fare i pugni chiusi, Montatori, 2003) ha causato le reazioni che conosciamo: denunce, minacce, ospitate a “Otto e mezzo”. Col seguito dell'anno seguente, Hitler e viceversa, Furiagaggiana s'è addentrato nella psiche del fautore del tanto contestato Terzo Reich.
“Visto da vicino – scrive lo storico levandosi commosso una caccola – il Fuhrer è una persona normale, un marito fedele che vuole difendere la sua tradizione e i suoi ideali da una pseudo-modernità d'acciaio grigio, immanente e annichilante; dal giudeo ricco e da quel suo nasone grottesco, tessitore di ogni disegno negativo del destino. Quanto ai lager dovremmo ricordare il clima d'odio che imperversava nella Repubblica di Weimar e molti moralizzatori a gettone capirebbero qualcosa”. Questa settimana l'agguerrito scrittore esce con la sua nuova fatica, “la chiusura del cerchio, un cerchio dove ci puoi cagare e vomitare”, come l'ha definito un emozionato direttore di Le Monde.
Già dal titolo si riconosce il gioioso tocco neo-nazista del Furiagaggiana: Hitler: adesso parlo io. Trattasi di una sorta di autobiografia post-mortem, un esercizio artistico e storico, col quale l'autore ha potuto liberare un'insospettabile verve prosaica miscelandola ad una ricerca storica che causerebbe la diarrea a una vongola. Il risultato è strepitoso: sfogliandone le pagine (ammesso che ci riusciate, dato che la tentazione di alzare il braccio è notevole e spassosissima) potrete respirare le atmosfere nazionalsocialiste di cui tanto male sono soliti parlare “i soliti comunistelli che votano per i trans” (cit. Furiagaggiana). Potrete aggirarvi tra aneddoti buffissimi e intimi, come quello di Himmler che si sbrodola usando una batteria usata, dei cavi e il cadavere di sua nonna; quello di Goebbels che finge di non conoscere spelling e etimo della parola “propaganda”; o ancora il ricordo di quando Adolph Hitler illuse un bambino ebreo di potersi salvare per poi crivellarlo fino a renderlo comico secondo i canoni di sua madre.
Questo e molto altro ancora in Hitler: adesso parlo io, un libro pregno di curiosità e verità, una panacea per questi tempi monotoni, colmi di rigorosi e studiatissimi documentari di History Channel e BBC. Ma qual è la missione di Villano Furiagaggiana?
Nato ad Amburgo tra dei covoni di paglia, il piccolo si fa subito riconoscere per la sua preparazione politica: a soli sei anni prende a bastonate un suo amichetto accusandolo d'aver dato fuoco alla caldaia dell'asilo. Tre anni dopo si iscrive alla loggia P2 ma subito si ritira ritenendo Gelli “un moderato che prima o poi scappa a sinistra”. A tredici anni perde la verginità con un trattore – la relazione durerà sei mesi e influenzerà la sua adolescenza, facendolo cadere nel tunnel di Avvenire.
Dopo il militare e anni di erezioni mancate si converte allo studio della Storia, riscuotendo moltissimo successo, specie nel pubblico degli anziani con la gobba. Laureatosi in Storia Moderna con una laurea su come sarebbe l'Occidente se Marx avesse suonato l'ocarina, giunge in Italia dove risiede per un paio d'anni a Predappio, si rapa la testa e scopre il sesso anale passivo. Fonda un gruppo nazi-punk, i Cazzoduro, con il quale gira le balere del nord, uccidendo diversi gattini per darli in pasto a Olunga la Totale, la sua iguana, alla quale son dedicate gran parte delle sue opere. Nel 2001 si sposa con Patrizia Lorenws, una settantasettenne che lo crede l'aquilone dimenticato dal nipotino.
L'articolo è finito ma dimenticavo che devo darlo al Giornale, quindi: comunisti ridicoli, Prodi e l'Iri, De Benedetti, Di Pietro assassino e terrorista, Mitrokin, traditori, sovietici della sbubba, gente stupida e povera che se lo fa sbattere in culo e non va a letto senza avere un briciolo d'anal fisting. Evviva l'amore.
Prossimamente gli altri pezzi ma fate prima a scaricarlo, non ve ne pentirete.
Concilio Vaticano III.

domenica 24 gennaio 2010
ScaricaBile # 26.

venerdì 22 gennaio 2010
Sex on the beach (with the bitch).
mercoledì 20 gennaio 2010
lunedì 18 gennaio 2010
Lo statista / 2.
Lo statista / 1.
domenica 17 gennaio 2010

Storia d'Italia fatta di fretta.
Enea fonda Roma ma non ne diventa il sindaco perché non è un ex picchiatore fascista.
Pietro diventa il primo papa della storia, Satana è costretto a ripiegare su Do Di Battaglia.
I Longobardi conquistano il nord d’Italia ma non si sognano d’inventarsi una stronzata come la “Padania”.
Federico II di Svevia forma una corte di poeti e artisti. Durante un happening lisergico danno fuoco a Federico Moccia.
Feudalesimo: i servi della gleba si ribellano a Rosarno, nel Regno delle Due Sicilie.
Repubblica di Venezia: un gruppo di gondolieri gira il mondo importando seta, arte e peste.
1492. Cristoforo Colombo scopre l’America. Incredibile, era lì! Successe così: un giorno Colombo stava dormendo sotto un albero e l’America gli cadde in testa.
Napoleone aveva un cazzo minuscolo. Per vendicarsi fondò un impero.
Garibaldi e i suoi Mille uniscono l’Italia ma si dimenticano di dirlo a molti.
Guerre Mondiali. Morte, distruzione e genocidi causano lutto storico e History Channel.
Fascismo. Persone con infanzie difficili diventano di moda.
Repubblica democratica. Einaudi primo Presidente della Repubblica, De Gasperi primo premier italiano. Uao!
Oggi. Vedi punto 11.
giovedì 14 gennaio 2010
martedì 12 gennaio 2010
Luca Sofri.
E ancora: perché?
Con tutti i giovani giornalisti che ci sono in giro, voglio dire.
Ed è sposato con la Bignardi (che mi sta sulle palle ma, fiuuuu, che milf)!
E scrive dappertutto!
Come avesse qualcosa da dire.
Perché?
TIPICO ESEMPIO DI ARTICOLO ALLA LUCA SOFRI.
Ieri stavo guardando Ballarò con mia moglie e ho notato che il pd ha una linea politica piuttosto confusa, ma dobbiamo crederci perché me l'ha detto papà. Ho due o più figli, mi piace l'i-phone e ultimamente ce l'ho su con Kindle, un'invenzione strepitosa e che farà strada. Il fatto che io la sponsorizzi, però, la rende antipatica e odiosa.
Poi ho spento la tv e mi sono lavato i denti pensando a Scalfarotto.
Mi stavo chiedendo se su blogspot c'è un limite di caratteri per i titoli, così magari la prossima volta faccio un post che è solo titolo, così poi m
Alieni vs Padani

"Ciao, sono un alieno pieno di cash. Quanto costa la baracca?"
"Oh, benvenuto! Vuole per caso fottersi mia figlia?"
Il nesso tra povertà e razzismo è arcinoto ma voglio confermalo. Abitando nel nordest mi capita di sentire news su cinesi che acquistano case-bar-negozi-fabbriche. I dialoghi - fra leghisti, ovviamente - finiscono con CINESI DI MERDA. Ma detto con maggiore classe, con riverenza. Sono stronzi, certo, perché comprano mezza Italia ma, cazzo, hanno le ventiquattrore piene di euri, quindi sono ok.
Vediamo ora come si comportano due leghisti davanti a un marocchino infreddolito che vuole vender loro un accendino.
Passo 1. "Cazzo vuole questo?" I soggetti cercano di capire le intenzioni del diverso, non riuscendoci.
Passo 2. "Ma perché non vai a lavorare, Mustafà?" I due ariani, davanti ad un problema, decidono di reagire seguendo le politiche illuminate del Terzo Reich: Problema no c'è più se uccidi problema.
Passo 3. Il disperato venditore sorride e mostra per l'ultima volta la mercanzia. I leghisti commentano il suo sorriso bianco bianchissimo consolandosi: lui è negro, i denti risaltano.
Passo 4. Il marocchino si allontana, saluta. I due coglioni, pardon, leghisti lo guardano allontanarsi e dicono Ma perché non si trovano un lavoro?
Poi muoiono colpiti da un asteroide algerino.
domenica 3 gennaio 2010
Da OUT OF THE BLUE: "Trapanando un delfino (una storia d'amore)".

È uscito Out Of The Blue e ci trovate il mio primo pezzo. Che comincia così:
Secondo un vecchio adagio, ogni volta che una bella donna ride di gusto, sta nascondendo un segreto. Non era comunque il caso di Yvonne, un'orgia di materiale organico dalla vaga forma di Calliope, solita ad esibirsi nuda in un locale per ciechi. Nudo braille. La donnaccia – pareva una borraccia piena di schifo, tanto che ti veniva di offrirla a tutti: “tieni, ecco la tua borraccia di schifo” – emanava un odore inedito per molte narici umane. Il fetore ricordava un'ampia gamma di disagi: dalle feci ai cassonetti abbandonati in una notte di mezz'estate, senza dimenticare le ascelle di un camionista polacco a fine turno. Era la Woodstock dei nasi. Io e lei, comunque, siamo stati felici. Ci eravamo fidanzati qualche mese prima, l'avevo conosciuta in un pub. Io sudavo lussuria, lei sentiva i miei ormoni nitrire e rincorrere tutti i miei grilli per la testa. Mi invitò a casa sua. Graziosa, l'entrata era un tombino.
E finisce così. Andatevelo a leggere, santo cielo.
(Nella foto, l'On. Binetti prega per avermi tutto suo.)
sabato 2 gennaio 2010
Out Of The Blue.
Auguri.