martedì 28 settembre 2010

Nordest people

Oh, questo Calearo mi piace da matti. E mi piace sin dai suoi esordi politici da imprenditore del Nordest che però tiene - e molto - agli operai; e per renderlo noto (e bullarsi al bar) si iscrive al Pd. Con quella faccia da sto-coi-comunisti-però-so'-comunque-un-imprenditore-che-ama-il-popolo. Una macchietta piacevolissima, che infatti Veltroni ha accolto subito manco fosse India Summer seminuda.

Passano un paio d'anni e Calearo esce dal Partito Democratico e, alla perenne ricerca di partiti politici pericolosamente innocui, approda all'Api di Rutelli, totalmente ricoperto da una patina di esticazzi?.

Ma nemmeno all'Api ci sta bene. Gli sta stretto. Così prende la palla della crisi berlusconiana al balzo e comincia a vellicare alcune zone erogene alla conquista dell'ennesima chimera (leggasi ministro dello sviluppo economico).

Va a finire che lo diventa davvero - e sarebbe la prova ultima di quanto poco conta l'industria in Italia.

Calearo è talmente inutile che fa scacco matto a Risiko. Ne vedremo delle belle.

1 commento:

  1. dici? secondo me è solo l'ennesimo idiota che si fa inculare dalle promesse di Berlusconi. pare sia una moda diffusissima, in Italia, farsi inculare dalle promesse di berlusconi

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