mercoledì 14 aprile 2010


Eccovi pure lo speciale, tutto sui ministri di questo governo.

(È uno speciale, certo, ma non può curare la vostra piorrea. Pazienza.)

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Ecco il mio ritrattino su La Russa Il Mite

Dategli dei cingoli, perdio!

È stato Percival Torrent a definire il suo allievo italoamericano Oliver MacOjoni “il più grande linguista del secolo, cazzo”. E del Torrent ci si può fidare, se è vero che fin da giovane i suoi studi sulle lingue indoeuropee han destato massiccio scalpore. Passerà agli annali la conferenza stampa in cui provò che se si radunano centottanta scimmie in una stanza non ventilata e si fa loro fare i gargarismi, entro due minuti tutti se ne chiederanno il perché.

Ora però l'allievo MacOjoni sta tentando di superare il maestro. Le sue nuove teorie linguistiche, infatti, alzano l'asticella della scienza di molti centimetri, rendendo difficile il sorpasso e spassosi i tentativi di salto da parte degli obesi.

Lo studio della politica italiana,” scrive il giovane studioso, “è importante dal punto di vista linguistico poiché il linguaggio vivo è come una spugna che assorbe granelli di società, cultura e vita. Una trappola per tutte le speranze e le fobie di un popolo. O almeno questo è quello che mi son fatto tatuare sul deltoide.” È da questa sua ferma convinzione, quindi, che è nata l'idea di un dizionario sull'attualità italiana, un'antologia necessaria degli esseri più potenti e buffi della Penisola. Un vademecum imprescindibile della fauna politica italiota, il know how utile a tutti quelli a cui garba il fascismo.

Di seguito ci soffermeremo su un solo lemma della voluminosa opera del MacOjoni (Se l'Italia sembra uno stivale, l'Istria sembra uno scroto, Laterza, 3045 pgg.) che ha già creato il suo bel terremoto politico. Nel minestrone di cosine, preti, showgirls, politici, intellettuali e emissari di Satana truccati per abbindolare i pargoli più sensibili e renderli adepti del mondo delle tenebre (Enrico Ghezzi). Presentiamo la voce “ignaziolarussa”.

ignaziolarussa o larussa o (raro) 'gnazio (spreg., scherz.) agg. 1 Qualità di chi ricopre la carica di Ministro della Repubblica Italiana e lo fa notare ricordando il suo passato di picchiatore fascista (v.): guarda c'è Omar che sta facendo il larussa! 2 Di chi utilizza la violenza fisica per un nonnulla a causa della difficoltà di raggiungere l'erezione senza stringere il teschio di un volpino tra le chiappe: volevo regalare una rosa a Mary ma ho fatto l'ignaziolarussa e per sbaglio l'ho uccisa 3 Detto di polinomio in due variabili che sia di primo grado in ciascuna di esse separatamente, ma in modo nazista: ho fatto uno stronzo modello larussa 4 dim. di gonzo di montagna 5 Capacità di cambiare opinione repentinamente e con una sicumera da Terzo Reich: non fare la 'gnazia, ieri mi avevi detto che avresti fatto sparire quel canguro.

larussare 1 [fr. Larussaer di etim. celtica] v. intrans. Dire cazzate vergognose con timbro vocale di quelli che fanno paura ai bambini, riuscendo comunque a fare il doppiatore per I Simpson (v.) 2 Stato indotto dall'inalazione di scimmie per via nasale, provocante attacchi di panico, nausea e la convinzione di essere dotato di cingoli: stasera non vado a puttane con Joseph R., è strafatto e sta larussando.

larussàta (1) [da ignaziolarussa] Atto inutilmente vigliacco spacciato per atto dovuto, costituzionale, eroico: “C'era questo tizio che faceva domande stronze, così l'ho picchiato” “Ehi, ma hai fatto una larussàta!” “Hai ragione! Ora però ti uccido.”

larussàta (2) [da larussare] piccole produzioni artigianali fatte all'uncinetto, solitamente floreali e create tenendo una faccia da merda: ho smesso col crack, ora colleziono larussàte.



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