lunedì 24 maggio 2010

Screenplay.

Ora che è finito Lost posso parlarvi della serie che ho scritto e che sto proponendo a molti network. Fallendo, perché solo ieri ho saputo che un network non ha le piume e il becco giallo, quindi da domani devo ricominciare.

Da domani devo ricominciare ma se avessi una macchina del tempo lo avrei detto ieri, e così via.

Sono un tipo pigro, mi piace fare tutto lento perché sennò mi consumo.

Ad ogni modo, la mia serie, quella che ho scritto, è ganza a più non posso. Si intitola Geuards e parla di sedici pinguini che stanno in uno zoo di San Diego e sono tutti lì a cercare di limonare con Julia Roberts, della gabbia accanto. La bella, quando se ne rende conto, svela il suo segreto e esplode verso l'alto.

Nella puntata numerata col quindici alcuni suoi ossicini vengono ritrovati a Philadelphia da Gengis, il bidello grosso come un rinoceronte. Gengis prima piange, poi se ne infila un paio in culo, per provare a tirarsi una sega.

Nella puntata numero diciotto ci si ricorda che Gengis in realtà non esiste, quindi non può fare di queste cose.

Si diceva, i sedici pinguini, dopo un po' si fondono in un unico essere e diventano Adolf Hitler.

È questo il punto in cui si smette di ridere, nella mia serie.

Però, dai, alla fine lui muore.

Ooops, m'ero dimenticato di dirlo: SPOILER!


P.s. Bello però che alla fine di Lost si capisce alla fine che l'aereo è caduto perché era gay.

2 commenti:

  1. La tua serie ha più senso di Lost.
    Che figata, però, sei anni di vita risparmiati. Fiuuù.

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  2. Non hai capito niente: l'areo è caduto come forma di protesta eversiva per lo sfruttamento non pagato della sua immagine.
    E perchè non sopportava Kate

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