Ora che è finito Lost posso parlarvi della serie che ho scritto e che sto proponendo a molti network. Fallendo, perché solo ieri ho saputo che un network non ha le piume e il becco giallo, quindi da domani devo ricominciare.
Da domani devo ricominciare ma se avessi una macchina del tempo lo avrei detto ieri, e così via.
Sono un tipo pigro, mi piace fare tutto lento perché sennò mi consumo.
Ad ogni modo, la mia serie, quella che ho scritto, è ganza a più non posso. Si intitola Geuards e parla di sedici pinguini che stanno in uno zoo di San Diego e sono tutti lì a cercare di limonare con Julia Roberts, della gabbia accanto. La bella, quando se ne rende conto, svela il suo segreto e esplode verso l'alto.
Nella puntata numerata col quindici alcuni suoi ossicini vengono ritrovati a Philadelphia da Gengis, il bidello grosso come un rinoceronte. Gengis prima piange, poi se ne infila un paio in culo, per provare a tirarsi una sega.
Nella puntata numero diciotto ci si ricorda che Gengis in realtà non esiste, quindi non può fare di queste cose.
Si diceva, i sedici pinguini, dopo un po' si fondono in un unico essere e diventano Adolf Hitler.
È questo il punto in cui si smette di ridere, nella mia serie.
Però, dai, alla fine lui muore.
Ooops, m'ero dimenticato di dirlo: SPOILER!
P.s. Bello però che alla fine di Lost si capisce alla fine che l'aereo è caduto perché era gay.
La tua serie ha più senso di Lost.
RispondiEliminaChe figata, però, sei anni di vita risparmiati. Fiuuù.
Non hai capito niente: l'areo è caduto come forma di protesta eversiva per lo sfruttamento non pagato della sua immagine.
RispondiEliminaE perchè non sopportava Kate