sabato 9 ottobre 2010

I fan di Lele Mora su Facebook, fior da fiore

Su Facebook io e Lele Mora abbiamo un amico in comune (di cui non rivelo l'identità per vari motivi). Questo mio amico, chiamiamolo Gola Profonda, è il ponte che lega il sottoscritto, giovane piacente del nord Italia, a Mora, sorta di fusione tra un tortellino e un masso sull'asfalto.
Quel tipo di masso che però ti palpa il culo.

La sua official page è molto frequentata, ha una bacheca ricca di messaggi di stima, solidarietà e domande che gli utenti genuflessi al panzone lasciano, sperando in una risposta. Lele Mora ha 18.222 "fan" che sembrano, nella maggior parte dei casi, sfegatati e - all'italian style - sprovvisti di senso critico. Loro amano Lele. Credono in Lele. Si fidano di Lele. Come i satanisti, cercano di evocare il loro idolo con riti bizzarri e buffi, che normalmente si concludono con sodomie, schiamazzi notturni e sborrate simil-Vajont. Il loro leader, quando risponde, lo fa indirettamente: evocarlo è cosa ardua e nella maggior parte dei casi, Lele preferisce delegare al suo ufficio stampa comunicazione urgenti come AVVISO IMPORTANTE: C'è un profilo FALSO di LELE MORA che incita le ragazze ad inviare fotografie e materiale all'indirizzo lelemora@libero.it . Diffidate da tale personaggio, l'unica pagina ufficiale gestita e controllata da Lele Mora è questa e l'unico modo per inviare il vostro materiale all'agenzia LM è iscriversi attraverso il sito internet www.lelemora.com sezione Casting. Grazie o Paolo Meneguzzi ospite domani 10 Ottobre a "Domenica Cinque" , Canale 5. oppure la pubblicazione di link indispensabili e criptici, come: Enzo Iacchetti porta in televisione la salute mentale.

Attorno a questi rarefatti messaggi di fumo, un crogiuolo suburbano di aspiranti tronisti, opinionisti asintattici, menti bacate e ragazzi emo-core pronti a subaffittare il culo per diventare fammmosi. Prendiamo il soggetto Fabrizio, adoloscente ben riassunto dal suo avatar (bocca arricciata, capelli imbeccili, occhio da tonno) che posta in bacheca un sincero Lele sei fantastico. O Enrico, la cui foto lo ritrae pensieroso mentre si tiene adeso alla testa il cappuccio della felpa, come a difendersi dall'infuenza pestifera dei dannati matusa. Il soggetto si limita ad un BUONA SERA..... UN BACIOOO:), portando l'arte del caps lock verso orrizzonti inediti.

È a questo punto che noto qualcosa: un refrain, forse un messaggio in codice. Gran parte dei post in bacheca finiscono col termine BACIO o il suo equivolente inglese Kiss, reso molto spesso tenendo
schiacciato per molti secondi l'incolpevole tasto s della tastiera, dando alla luce aborti british come kissssssssssss. Lo fa Jessica ma anche Salvo (che aggiunge d'aver gradito la cena con il Mora); segue Alessio (che, smarrito, domanda a chi/cosa mandare il suo curriculum per diventare un vip). E così via. Si comincia mandando un kiss e in men che non si dica, ci si ritrova in Sardegna a massaggiare dei caciocavalli che qualcuno spaccia per "i piedi di Lele".

Ma il vero eroe è Nicola, un giovane tamarro che lascia un saluto commovente, struggente, roba grossa: buongiorno a tutti anche ed a te Lele.
Scusate, la riscrivo. Rileggetela.
buongiorno a tutti anche ed a te Lele.

Bene, ora una breve parentesi.

Breve analisi del commento di Nicola
(alla ricerca di un futuro migliore)


La frase che il soggetto voleva scrivere non è particolarmente difficile. Spezziamo la sentence in due parte, per facilitarci il lavoro:

parte 1: buongiorno a tutti
parte 2: anche ed a te Lele.

Procediamo: la prima parte è corretta e non fa una grinza. D'altronde è quel genere di frasi che difficilmente un indigeno italiano sbaglierebbe. Come se uno di Oxford scrivesse I Lovve Yu. Difficile.
Ma è le seconda parte a farmi pensare: difatti Nicola poteva sbrigarsela facilmente con un "buongiorno anche a te, Lele" (questo, credo, il senso del messaggio). E invece no, armato di machete, il soggetto ha deciso di tentare un fuoripista, cadendo malamente e rompendosi alcuni ossicini semantici. Il risultato finale è l'equivalente linguistico di uno di quei buffi errori genetici che potete ammirare su rotten.com. Incapibile, inspiegabile, imperdonabile: vera benzina per il motore di Lele Mora, insomma.

Quello che ho capito, surfando rammingo tra i commenti alla pagina di LM, è che la tv è cattiva e genera mostri, al pari del sonno della ragione — che d'altra parte rappresenta a pieno. E che questi mutaforma corrotti dalle antenne di Cologno Monzese sono peggio della fantomatica "casalinga di Voghera". No, questi sono i figli di quella vecchia troiona. E sono tanti. Sono la maggioranza.

Prepariamo le trincee, la guerra sarà ardua.

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