venerdì 29 ottobre 2010

Sarx88 o la dottrina nazionalsocialista?

La crisi della sinistra ha radici lunghe e annodate, che generano godibili intrecci sotterranei molto simili a Natta di profilo. I migliori intellettuali e sociologi si sono interrogati sul perché di questa deriva populista seguita da una misteriosa allergia allo stato sociale.
Il mondo sta cambiando, siamo alle porte di un stravolgimento politicoculturaleclimatico&mediale, quindi è pacifico che anche la sinistra (le cui base ideologiche albergano nel XIX secolo) sia sconvolta e soffra il pressing del sempreverde populismo becero — uguale a se stesso dai tempi di Cleopatra.

Un’analisi discreta e abbastanza solida, che però non regge l’impatto di una variabile inaspettata e nuova, Sarx88.

Chi è costui? Un sedicente vignettista che scorrazza su Dagospia e primeggia nell’ultima pagina del Fatto Quotidiano, alternato con un altra mente luminosa suo pari, TheHand.

Che questo barbaro del Photoshop, la cui mancanza di senso estetico, stile e umorismo coprirebbe la provincia di Viterbo, faccia sorridere qualcuno è pensiero-ossessione che mi disturba le notti quanto quello di un Maurizio Costanzo in vena di fisting. Mi ricordo i suoi esordi su Dagospia, quando, paraculissimo, progettava vignacce ad hoc sui temi trattati dal sito, finendo per produrre materiale macchinoso e assolutamente innaturale. Progettato per essere supino, il nostro artista autoelettosi tale riuscirebbe a photoshoppare un Sandro Bondi vestito da zebra dentro una casa popolata da nomadi ghiotti di formaggini, se il giornale di turno dovesse pubblicare un servizio su come il ministro della cultura italiano sia un ceffo antropologicamente funny.

Ma il peggio deve ancora venire: quanti membri del Popolo Viola lo stimano e apprezzano? Quei ragazzi del No B. Day non dovevano essere la nuova leva, il Sole dell’Avvenire made in Micromega (almeno dei sogni di Flores)? Ma come ci si fa a fidare di gente che ride così male? Non ci può essere progresso, se la tua risata è malata. Il solo fatto che Sarx88, intervistato da Lino Giustazzi, si sia vantato d’essere uno del Popolo Viola, avrebbe dovuto metterne in allarme gli organizzatori, i quali, solerti, sarebbero stati costetti a stendere un freddo comunicato:

“non c’entriamo nulla con Sarx88 poiché auspichiamo al bello e al meglio. Se avessimo voluto Sarx, tanto valeva tingere la nostra anima con i colori dell’Uduer.”

Bisogna resistere al banale sarxiano e ai giornalisti che procrastinano queste sconcerie, altrimenti l’epidemia dilagherà. E dilagherà, ancora. E io non voglio vivere in un futuro in cui Sarx disegna le copertine del New Yorker.

PENSACIX.

P.S. se una vignetta sul Porcellum di Calderoli vi fa ridere perché rappresenta un maiale truccato in modo pesante, siete il diavolo. E no, non migliorerete nessun paese di nessuno mondo in alcun modo, anzi, indovinate un po’, sarete complici. Perché? Perché la comicità è una cosa seria, se ridete per Martufello, meritate che il global warming se la prenda con il vostro colon, forever.

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