lunedì 4 ottobre 2010

Questione di contesto



















Prima di tutto sono nato e cresciuto in Veneto, la regione italiana dove le bestemmie sono andate nei secoli a sostituire le virgole nel discorso orale und scritto. Quindi sono sufficentemente in grado di trattare l'argomento bestemmia-di-Berlusconi senza farmi trascinare dalla politica. La vicenda è nota, il cavaliere stava facendo normalmente il suo lavoro (parlare con la ggente, raccontare barzelette, sorridere) attorniato da alcuni fedeli omini dell'esercito. I quali, molto professionali e evidentemente annoiati dal poco lavoro che l'Abruzzo post-sismico offriva loro, ascoltavano il Premier raccontare una barzeletta che chi scrive ha sentito per la prima in volta in prima media e per l'ultima in seconda media.


Fermiamoci qui. Mentre guardavo per la prima volta il video incriminato, conoscendo il finale della barza, mi ripetevo: "No, non può dire quello che penso".
E invece.

La cosa simpatica della vicenda - tralasciando la parte di competenza degli analisti di corte - è il dolce cameo di Rosy Bindi, nemesi estetica del Berluskaz, che svolge a seconda dei pruriti una vastissima serie di parti: la brutta oppure la brutta antipatica o, ancora, il cesso. La Bindi è l'hook che riporta al politico il momento goliardico, la sirena che annuncia una piccola supposta elettorale travestita da rigurgito di Gino Bramieri.

E infatti, puntuale come un'ispezione di Mastella, arriva il finalino, coronato da quell'ORCODIO che è già leggenda.

Porco dio, Berlusconi ha FUCKING BESTEMMIATO! Non è figo? Secondo me si, dio cane.

3 commenti:

  1. stavo scrivendo un commento lungo che alla fine è diventato un post sul mio blog. Sono peggio di Microsoft che fa i service pack talmente bene che li chiama Windows7 e li vende.

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  2. Il mio commento sul tuo post è stato affondato dal geniale commento di JG. Sorry.

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