lunedì 11 ottobre 2010

L'uomo che fischia perché matto

Al mio paese c'è un bar, uno dei tanti bar del mio paese, e oggi ero lì che bevevo un caffé col gomito appoggiato al bancone, come fanno i fighi nei film girati negli Stati Uniti. Stavo chiaccherando con la barista del più e del meno e di quanto, nonostante il freddo, il mio volto fosse dannatamente ergonomico, quando è entrato un matto. Nel mio paese ci sono molti matti, dice che è tradizione e che una volta, qualche lustro fa, un matto antico è stato anche sindaco del mio paese, perché tutti i matti si erano uniti e avevano creato questa lista (alleata con i socialdemocratici) che prese il controllo del Comune trasformandolo in un buffo annaffiatoio. E il matto, quello di oggi dentro al bar, è famoso in paese perché dice di sapere imitare tutti i versi dei volatili esistenti e fischietta di continuo dicendo frasi che non si capiscono bene. Entra e dice al padrone del bar che è tutto felice perché aveva appena visto due volanti della polizia fermare "un marocchino e un negro" e portarseli via.
"Meno due!" ha gridato il matto.

E io ho pensato che la sua frase ("un marocchino e un negro") era assai importante: perché non è razzismo, è cromatismo.

4 commenti:

  1. concordo.
    a volte siamo pieni di pregiudizi nei confronti delle persone con pregiudizi

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  2. è curioso che il tizio appoggiato coi gomiti sul bancone sia sempre Bruce Willis. In qualsiasi film americano. A volte fa anche il barista, ma se ci sono 2 Bruce Willis per contratto ci vogliono almeno 3 Nicholas Cage. E 4 templari.

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